Il castello della Zisa, notissimo monumento palermitano divenuto recentemente patrimonio UNESCO nel contesto del circuito arabo normanno , fu costruito dai Normanni appunto nel XII secolo e più precisamente da Guglielmo I D’Altavilla . La sua costruzione durata alcuni decenni, fu terminata nel 1175 dal figlio Guglielmo II collaborato da un folto gruppo di architetti arabi . Lo stile arabo è assolutamente inconfondibile anche se gli artefici furono i sovrani Normanni . Inizialmente il castello fu usato come residenza estiva dei re , ma nel corso dei secoli furono applicate alla struttura diverse modifiche anche perche’ la proprietà passò di mano piu’ volte .
Nel trecento fu abolita l’iscrizione araba e venne realizzata una merlatura molto usata ai tempi nei manieri europei ; nel seicento il castello divenne dimora di Don Giovanni di Sandoval e furono modificati il prospetto, alcuni ambienti , le finestre, e fu applicato uno stemma all’ingresso raffigurante i due leoni . Nel 1808 divenne proprietaria la famiglia Notarbartolo che ne ebbe la disponibilità fino al 1950 . In quell’anno la Regione Sicilia ne divenne proprietaria per esproprio e destino’ il castello, dopo diversi lavori di restauro, alla pubblica fruizione .
Nelle ampie sale del castello sono esposti molti esemplari di manufatti , utensili e arredamenti islamici . Nella volta dell’ingresso, sono dipinti diversi diavoli che sono i protagonisti di una leggenda popolare in cui si dice che essi sono i custodi di un incantesimo che nasconde il tesoro dell’Imperatore . Durante la festa dell’Annunziata la leggenda vuole che questi diavoli si muovono concitatamente , ondulando le code e creando una confusione talmente forte da essere impossibile contarli con esattezza. Il detto palermitano che “sembrano i diavoli della Zisa “ si riferisce proprio a queste immagini e si usa quando non si può sapere con esattezza una determinata cosa .
Di recente di fronte al castello è stato realizzato un attrezzato giardino di tre ettari fruibile dal pubblico .