Il cappero dall’arabo “cabir”, è una pianta che nelle isole Eolie esiste da secoli allo stato selvatico . E’ un piccolo arbusto sempreverde tipico dell’area mediterranea, composto da un tronco legnoso e da rami erbacei su cui si sviluppano foglioline ovali e carnose; il cappero lo troviamo sui pendii rocciosi, tra le spaccature della roccia e in qualsiasi tipo di terreno, negli ultimi anni è anche molto diffuso nei giardini come pianta ornamentale.
Nel periodo estivo (giugno-settembre) sviluppa una fioritura affascinante, fiori bianche con dei riflessi rosa e viola, per la bellezza di questi fiori il cappero è stato ribattezzato “l’orchidea delle Eolie”. Il cappero predilige un’esposizione in pieno sole e temperature molto elevate (35°C), teme gli inverni rigidi ed il gelo, si adatta a qualsiasi tipo di terreno anche a quelli piu’rocciosi ed asciutti, è una pianta con un ottima resistenza a malattie e parassiti.
La raccolta del cappero deve essere fatta prima che la pianta inizi la fioritura, i capperi piu’piccoli sono quelli qualitativamente migliori, ogni 10/15 giorni la pianta del cappero produrra’ nuovi tapini (capperi), la raccolta viene effettuata esclusivamente a mano, non esistono macchine che sostituiscono le mani esperte dei raccoglitori, si racconta che le mani delle donne siano piu’veloci di quelle degli uomini per effettuare questa operazione, il raccolto avviene nelle ore meno calde della giornata, di solito all’alba o poco prima del tramonto.
I capperi che “sfuggono” alle mani esperti dei raccoglitori diventano fiori che daranno il frutto “cucunciu” una specie di cetriolino commestibile e molto buono sott’aceto . Sott’olio, viene usato spesso per gli aperitivi; esistono diversi tipi di capperi che vengono classificati in base al calibro, subito dopo la raccolta vengono selezionati per grandezza, dopo questo procedimento vengono conservati sotto sale in enormi recipienti di plastica dove ogni tanto vengono rimescolati, il sale serve anche per togliergli il sapore amaro, il sale conserva i capperi per diversi anni. Prima di essere utilizzati devono essere dissalati in acqua, c’ è chi limita queste operazioni perche il sapore del cappero salato dicono che è qualcosa di divino da godere insieme al cibo a cui si accompagna.
Il cappero è il protagonista indiscusso della cucina eoliana, lo si trova, negli antipasti, nelle paste, nel pesce, nelle insalate, nei contorni, o semplicemente da solo, ma il cappero non è soltanto un piacere della tavola, gia’ nel seicento un trattato ne decantava le sue proprieta’ curative, sembra difatti che fosse un sedativo, utile per abbassasse la pressione, calmante per i dolori della sciatica, per guarire le ulcere e mitigare il mal di denti . Sono state accertate negli ultimi anni le sue proprieta’ terapeutiche nella cura del colesterolo, si dice anche che il cappero è un potente afrodisiaco .
Gli studi sull’utilizzo del cappero nella cosmesi avrebbero dimostrato la sua efficacia per combattere i radicali liberi, sono inoltre efficaci nella prevenzione della caduta dei capelli .
La pianta del cappero è di difficile moltiplicazione, la produzione di nuovi esemplari puo’essere fatta per semina o per talea; la semina si esegue in primavera collocando in una cassetta o in dei vasi con sabbia e torba un buon numero di semi poiche’la bassa percentuale di germinazione non ne garantisce il successo . Le cassette possono essere tenute all’aperto durante l’estate per poi essere riposte al riparo in inverno; in estate si puo’procedere alla riproduzione per talea utilizzando parte dei rami legnosi della pianta per interrarli in un miscuglio di torba e sabbia, come nel caso della semina le talee vanno messe al riparo dal freddo.